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Il Canada invia in Lettonia i cyber-soldati contro hacker e fake-news

Nato e Canada non condurranno operazioni offensive online contro gli hacker

Il Canada schiererà in Lettonia un gruppo di cyber soldati. Faranno parte del contingente di Ottawa che arriverà a giugno nell’ambito del Battlegroup Nato della Enhanced Forward Presence (EFP). Il loro compito sarà proteggere il paese e i suoi abitanti da aggressioni informatiche esterne. In particolare, provenienti da Est. Il generale Paul Rutherford, a capo della Joint Forces Cyber-Component canadese, ha spiegato alla CBC che si è deciso di impiegare gli specialisti a sostegno delle forze locali. Soprattutto per aiutarle a rispondere agli attacchi informatici che hanno come bersagli i civili, piuttosto che le infrastrutture governative. Le loro regole d’ingaggio sono ancora in fase di sviluppo, ha aggiunto l’alto ufficiale. Questo ha anche voluto sottolineare che né la Nato né il Canada hanno intenzione di condurre operazioni offensive online contro gli hacker.

Il nemico numero uno sono le campagne di disinformazione di matrice russa

A preannunciare l’invio in Lettonia dei cyber soldati canadesi, era stato poco tempo fa il capo di Stato maggiore della Difesa di Ottawa, il generale Jonathan Vance. L’alto ufficiale ha spiegato che saranno schierate nel paese baltico assetti con capacità di contrasto agli attacchi informatici e alla propaganda ostile. “Abbiamo bisogno di dare il via a una sofisticata campagna di operazioni di informazione per garantire che la verità prevalga”, ha sottolineato. Il riferimento è alla costante e crescente diffusione di fake-news e di disinformazione, portata avanti dalla Russia. Ottawa, infatti, si aspetta che ci saranno sforzi per far apparire che la popolazione lettone non vuole i militari canadesi e quelli della Nato. E a proposito ha già preso una serie di contromisure ad hoc.

La nascita dei Battlegroup è stata decisa al vertice Nato di Varsavia

La nascita dei Battlegroup in Europa orientale – Estonia, Lituania, Lettonia e Polonia – è stata decisa al vertice Nato di Varsavia dello scorso luglio. I leader dei paesi dell’Alleanza si sono trovati concordi sul fatto che è avvenuto un cambiamento nell’ambiente di sicurezza e, di conseguenza, è necessario riposizionare le forze per proteggere il Vecchio Continente. Soprattutto con un effetto di deterrenza verso potenziali aggressioni dalla Russia. Da qui è nata la EFP con i battaglioni multinazionali composti da militari degli stati membri che si alterneranno a rotazione ogni sei mesi. Questi si addestreranno insieme alle forze locali per accrescere le capacità reciproche e di interoperabilità.

Gli altri Battlegroup Nato della EFP

Per quanto riguarda il Battlegroup Nato in Lettonia, sarà dislocato ad Adazi e verrà guidato dal Canada. Vi fanno parte anche, Albania, Polonia, Slovenia, Spagna e Italia. Quest’ultima invierà una compagnia della brigata Bersaglieri, dotata di VCC-80 Dardo. Sono mezzi da combattimento corazzato di tipo AIFV (Armoured Infantry Fightning Vehicle). In Lituania a Rukla, invece, ci sarà quello su base tedesca. Forniscono supporto Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e – dal 1018 – Croazia e Francia. In Polonia sarà schierato a Orzysz il Battlegroup a guida Usa. Vi partecipano anche la Romania, il Regno Unito e la Croazia. Infine, in Estonia a Tapa c’è quello a guida britannica. Vi fanno parte anche la Francia e la Danimarca (dal 2018).

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