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Francia, nasce Quarto Esercito di giovani hacker contro le cyber minacce

Il Quarto Esercito avrà anche un bacino di riserva di altri 4.400 esperti informatici

La Francia sta reclutando un gruppo di giovani hacker per combattere le minacce del cyberspazio. Si chiamerà il Quarto Esercito e proteggerà la nazione dai pericoli di destabilizzazione via web. In primis in vista delle prossime elezioni presidenziali. A proposito, Parigi ha stanziato un finanziamento iniziale di un miliardo di euro fino al 2019. L’obiettivo è avere 3.200 soldati digitali (nel 2011 erano 100). A loro si aggiungerà un bacino di riserva di altri 4.400 esperti. Tra le iniziative per reclutarli ci sono alcune esercitazioni in tutto il paese, che coinvolgono i ragazzi provenienti dai migliori college tecnologici nella nazione. L’ultima si è svolta tra il 20 e il 31 marzo e ha visto la partecipazione di 24 studenti. La sfida era eliminare un virus che si era diffuso nei sistemi di un’agenzia ambientale governativa. Per farlo hanno dovuto sviluppare un codice ad hoc, dopo un’analisi del malware.

Sempre più giovani si candidano per essere arruolati nel cyber army

I giovani soldati digitali francesi che verranno reclutati dovranno essere in grado di fronteggiare la cyberwarfare, diretta soprattutto contro obiettivi civili. In particolare contro le infrastrutture critiche del paese, quali la gestione dell’acqua, dell’elettricità, delle telecomunicazioni e dei trasporti. Le richieste di arruolamento nel Quarto Esercito non mancano. Da una parte c’è il gusto di affrontare sfide nuove e di fare qualcosa di buono per la nazione. Dall’altra, ci sono buoni stipendi. Si parte dal 3.000 euro al mese a salire. Senza contare che i cyber soldati saranno continuamente formati e un domani avranno delle capacità uniche. Di conseguenza, saranno estremamente appetibili nel mercato del lavoro in ambito cyber e informatico, sempre alla ricerca di nuovi professionisti. Inoltre, gli arruolamenti non sono rivolti solo a giovani e giovanissimi. Perciò, chi è fuori da altri ambiti militari per limiti di età, potrà rientrare grazie a questa specializzazione.

La cyberdefence è una delle priorità della Francia già dal 2011

La cyberdefence e la sicurezza informatica sono da tempo una delle priorità per la Francia. Tanto che Parigi già nel 2011 annunciò l’intenzione di voler diventare una potenza mondiale in questo ambito. Da allora sono stati effettuati numerosi investimenti per raggiungere l’obiettivo. Dal rafforzare l’autorità dell’Agenzia nazionale al creare un Ufficio generale per la difesa informatica, dotato di unità operative. Anche a livello politico sono stati compiuti passi in questo senso. Nel Libro Bianco della Difesa del 2013 si sottolineò la necessità di avere capacità che coprissero lo spettro totale della difesa cibernetica. Poi, con il Cyber Defence Pact per il triennio 2014-2016, si è continuato a investire e a espandere queste capacità. Infine, c’è stata a strategia per la Sicurezza digitale.

Le macro aree degli obiettivi strategici francesi nel cyberspazio

Gli obiettivi strategici francesi, identificati nella Strategia sono in 5 aree. La prima è: interessi fondamentali, difesa e sicurezza dei sistemi e delle infrastrutture critiche dello stato, nonché crisi di cybersecurity di grandi dimensioni. La seconda è digital trust, privacy, dati personali e cybermalevolence. La terza è aumento della consapevolezza, formazione iniziale ed educazione continua. La quarta è ambiente del business della tecnologia digitale, politica industriale, export e internazionalizzazione. La quinta e ultima, infine, autonomia digitale strategica e stabilità del cyberspazio.

Le Drian; Un cyber attacco può essere considerato un atto di guerra, che necessita di una risposta

In questo contesto, è nato anche CYBERCOM: unità militare specializzata nel cyberwarfare. L’obiettivo è incrementare le capacità di attacco e difesa informatiche della Francia. La struttura entro il 2019 impiegherà 2.600 esperti di sicurezza cibernetica (tra cui molti membri del Quarto Esercito) e avrà un finanziamento iniziale di 2,1 miliardi di euro. Il Cybercom sarà sotto il comando diretto del capo di Stato maggiore della Difesa francese. Il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, aveva spiegato a dicembre che è la risposta al nuovo tipo di guerriglia. “L’emergenza di una nuova area, un campo di battaglia nel cyberspazio – aveva sottolineato – ci deve far riflettere profondamente sul nostro modo di approcciare l’arte della guerra”. Nella nuova dottrina, infatti, un cyber attacco potrebbe essere considerato un atto di guerra, che necessita di una risposta appropriata.

Nasce CYBERCOM, che potrà usare anche capacità offensive per neutralizzare le minacce e le aggressioni cyber

Cybercom, perciò, sarà la struttura che si occuperà della risposta alle minacce e alle aggressioni informatiche. Anche in forma offensiva. “Le nostre capacità di devono permettere di danneggiare i sistemi e le reti dei nostri nemici – aveva detto il ministro -. Sospendendo i servizi o neutralizzandoli definitivamente”. Peraltro, Parigi teme che in occasione delle presidenziali – il primo turno sarà il 23 aprile e il secondo il 7 maggio -. P ci possano essere tentativi di interferenze informatiche. Come accaduto negli Usa nel 2016. Di conseguenza, sta ponendo in essere una serie di contromisure per scongiurare rischi di hacking o di disinformazione tramite fake news. Su questo tema è impegnata in particolare l’Agenzia nazionale per la cybersecurity (ANSSI), che lavora con il sistema elettorale. Le sue capacità, però, sono limitate e non c’è certezza che la struttura potrà bloccare tutti i tentativi di ingerenza. Da qui nasce l’esigenza di un centro più grande e meglio finanziato, che in futuro garantisca al 100% la sicurezza informatica del paese. E che al suo interno vi operi un esercito di specialisti.

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