I ricercatori di cybersecurity di Check Point: EMINэM li propone su BreakingSecurity e VgoStore come un tool legittimo per la crittografia “runtime FUD”.
Enisa mette sotto la lente il protocollo Blockchain

Blockchain è sempre più studiato dalle istituzioni finanziarie
Enisa mette sotto la lente Blockchain, un database distribuito in cui sono registrate tutte le transazioni fatte in Bitcoin dal 2009 ad oggi. Si tratta di un sistema innovativo che mantiene i dati relativi a tutte le transazioni e agli asset. E che è aggiornato da una serie di controparti. Tanto che le banche e le istituzioni finanziarie stanno investigando sulla sua tecnologia per automatizzare i processi, eliminando così i rischi di errore umano. A seguito di ciò, infatti, si potrebbero ridurre i costi operativi e delle transazioni. il sistema, peraltro, è sempre più usato. Un report presentato al World Economic Forum rivela che gli investimenti nelle start-up che si occupano della tecnologia Blockchain ammontano a oltre un miliardo di euro. A proposito, l’Agenzie UE per la network e l’information security lo ha analizzato profondamente e ha stilato un documento su cosa ha rilevato.
Enisa: adottare best practices per garantire la sua cybersecurity
Nel rapporto Enisa si legge che alcuni principi di sicurezza usati su Blockchain sono simili a quelli in essere nei sistemi tradizionali. Dal key management alla crittografia. Ci sono però differenze su altri, legate all’implementazione del sistema da parte del settore pubblico e privato. A seguito di ciò, l’Agenzia UE sottolinea la necessità, soprattutto per le istituzioni finanziarie, di adottare best practices. Queste dovrebbero essere tese a monitorare l’attività interna, a creare una regulatory compliance automatizzata e a consegnare le informazioni solo a controparti o autorità autorizzate. Infine, dovrebbero adottare procedure di governance a livello di settore, che faciliteranno l’aggiornamento delle implementazioni di contabilità nel corso del tempo.
Le sfide e le soluzioni per Blockchain secondo Enisa
Inoltre, il rapporto Enisa identifica le sfide che Blockcahin dovrà affrontare, dividendole in tradizionali e tecnologiche. Sul primo versante sono il Key Management, la Privacy e la Code Review. Sul secondo la Key Generation, lo Smart Contract Management e la Scalability. A proposito, si spiega che alcune di queste potranno essere risolte. Ciò usando recovery keys, firme multiple per l’autorizzazione e il processing delle transazioni, e library di standardized smart contracts. Alcune sfide, però, dovranno essere ulteriormente approfondite. In particolare quelle legate agli strumenti contro le frodi, all’interoperabilità dei protocolli Blockchain e ai tools per implementare la privacy e il diritto all’oblio. Sul tema è intervenuto Udo Helmbrecht, direttore esecutivo di Enisa. L’alto funzionario ha ricordato che la cybersecurity dovrebbe essere considerata un elemento chiave nell’implementazione di Blockchain da parte delle istituzini finanziarie.
Come funziona Blockchain?
Ma come funziona Blockchain? Le transazioni vengono distribuite sui nodi che la convalidano, inserendole nel primo blocco libero disponibile. Lo ha scritto Wired in un articolo sul tema l’anno scorso. Un sistema di time stamping decentralizzato, ovvero che non necessita di una sola ed unica risorsa centrale come un server, impedisce che la stessa quantità di Bitcoin venga usata per compiere due acquisti o che la traccia della transazione venga cancellata o modificata. Diventa così possibile pubblicare tutte quelle applicazioni e quei dati che oggi, per sicurezza e per privacy, risiedono su server proprietari e privati.
Il rapporto integrale di Enisa su Blockchain (file PDF)
L’articolo di Wired sul Blockchain