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Cybercrime, nuovo tentativo “pasticcione” di sextortion in Italia

Nuovo tentativo di sextortion del cybercrime contro gli utenti in Italia. L’esperto di cyber security lc4m scopre una campagna phishing che fa leva su presunti malware e contenuti compromettenti rubati. Non pagate alcun riscatto, è tutto falso (e fatto anche male)

Nuovo tentativo di sextortion del cybercrime ai danni di utenti in Italia via phishing. Lo ha scoperto l’esperto di cyber security lc4m. L’esca è il solito presunto malware, che avrebbe infettato la vittima attraverso un sito porno che questa visitava. Il ricattatore, inoltre, afferma di avere accesso alla lista dei suoi contatti e alla corrispondenza. Di conseguenza, chiede al bersaglio di pagare 1.000 dollari se non vuole vedere propri contenuti compromettenti inviati a tutti. Per avvalorare la veridicità del messaggio malspam, peraltro, si spiega che il codice malevolo utilizza il “driver” e aggiorna le sue firme ogni 4 ore, affinché l’antivirus sia disabilitato. Ovviamente è tutto falso. Si tratta solo di un tentativo di truffa, anche improvvisato come conferma il testo sghembo del messaggio. Il criminale cibernetico non possiede nulla di ciò che afferma. Di conseguenza, non va assolutamente pagato alcun riscatto.

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