skip to Main Content

Cybercrime da ridere, arriva la truffa pasticciona che usa l’FBI come esca

L’FBI e il suo direttore esche in una campagna phishing del cybercrime. Si autorizza un ingente trasferimento di fondi e si chiedono dati per ricevere il maxi assegno in giacenza presso un corriere

Il cybercrime non risparmia nemmeno l’FBI per cercare di trarre profitto dalle vittime. Anche se con tentativi maldestri. Da qualche tempo è in corso una campagna di phishing, che gli esperti di cyber security giudicano “comica”. Lo riporta Bleeping Computer. Il presunto mittente sarebbe, infatti, nientemeno che il direttore dell’Agenzia, Christopher Wray, il quale per email comunica al destinatario della truffa che il trasferimento di 10,7 milioni di dollari a suo favore è stato giudicato lecito. I fondi sono stati trasformati in un assegno della Bank of America e sono in giacenza presso il CARGO LOGISTICS COURIER DELIVERY SERVICE, che attende disposizioni. Per procedere, serve solo che il beneficiario invii alcuni dati personali. Ciò, “a causa delle così numerose truffe che circolano su Internet”. A supporto dell’utente, peraltro, è stato anche assegnato un agente speciale: Richard Bowen.

Gli esperti di cyber security: E’ comica per quanto è fatta male, non c’è nulla di giusto. Ecco gli errori più macroscopici

Ci sono numerosi elementi a conferma che i messaggi siano totalmente false e facciano parte di una maldestra campagna di phishing. In primis nessun direttore dell’FBI o di qualche altra agenzia scriverebbe personalmente a un utente, in relazione a un caso trattato. Senza contare che non si aspetterebbe una risposta appena ricevuto un messaggio. Inoltre, l’indirizzo mail non viene dal Bureau (questi terminano in @fbi.gov) e il testo contiene errori grammaticali macroscopici, a partire dalle prime parole “‘Attension’: Beneficiary”. Poi c’è la questione dell’assegno, inserito in un pacco da oltre due chili e trattenuto in custodia dal corriere. Due chili per un rettangolo di carta sono tantini. Infine, c’è il capitolo del nostro “angelo custode”, l’agente speciale Richard Bowen. Anche lui non ha un indirizzo ufficiale, ma di Yahoo, in cui appare persino con un cognome diverso (Brown). Gli autori della truffa sono wannabe del cybercrime, inesperti e pasticcioni.

Back To Top