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Coronavirus, boom di Fake News in Italia via instant messenger

Boom di Fake News in Italia legate al Coronavirus. La Polizia di Stato: L’Ansa denuncia la contraffazione di una sua notizia e circola una falsa comunicazione Noipa

Boom di Fake News in Italia legate al Coronavirus. Lo confermano gli esperti di cyber security della Polizia di Stato, sottolineando che il vettore sono soprattutto i servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp. Nelle ultime ore, l’Ansa ha denunciato la contraffazione di un suo testo, che in breve tempo è diventato virale. Questa è particolarmente grave in quanto utilizza come base una notizia dell’agenzia vera con l’inserimento di  elementi falsi, tali da portare inevitabilmente a confondere l’utente sulla sua veridicità e  provenienza. Inoltre, circola una comunicazione inerente alla presunta sospensione temporanea dei pagamenti degli stipendi dei pubblici dipendenti “Noipa” relativi al periodo MARZO-APRILE 2020. Ciò sarebbe legato alla necessità di reperire fondi per contrastare la diffusione del COVID-19. Nel testo, peraltro, si invita a cliccare su un link per ulteriori informazioni. Anche in questo caso si tratta di una truffa, probabilmente tesa a rubare le credenziali dell’utente. 

I servizi di messaggistica istantanea e il panico degli italiani sul COVID-19 sono i due elementi chiave per l’impennata di bufale nel nostro paese. Alcuni le diffondono per uno scherzo di cattivo gusto, altri per truffare gli utenti con phishing e malware

La diffusione di Fake News in Italia legale al Coronavirus sta avendo un’impennata negli ultimi giorni, grazie a due elementi. Il primo è il panico della popolazione e l’obbligo di rimanere a casa. A seguito di ciò, c’è una ricerca costante di nuove informazioni su più piattaforme: da internet ai social media, passando per i servizi di messaggistica istantanea. Il secondo sono proprio questi ultimi. Grazie alla loro l’immediatezza e alla possibilità di “girare” contenuti a molti contatti, qualsiasi notizia può diventare virale in brevissimo tempo. Gli esperti di cyber security spiegano, peraltro, che le motivazioni per cui vengono veicolate le bufale vanno dallo scherzo di cattivo gusto ai tentativi di frode cibernetica con phishing o malware. Quindi, soprattutto in relazione a una pandemia come il COVID-19, è imperativo fare affidamento solo ed esclusivamente sulle fonti ufficiali ed evitare di rilanciare contenuti di cui non si sia certi.

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