Abu Osama, capo Daesh a camp Ghazlani, fugge. Isil lo condanna a morte e prova a incrementare difese. Ma aumentano i nemici, tra cui la popolazione locale.
Daesh sta subendo attacchi delle forze siriane e delle milizie paramilitari. Nonostante i tentativi, non riesce a contrattaccare con successo. Anzi arretra.
Daesh perde l’aeroporto e la maxi base dell’esercito a nord. La popolazione fornisce elementi importanti su postazioni, numeri e spostamenti dei jihadisti.
Il capo dello stato ordina di intensificare la campagna militare contro i jihadisti e offre ricompense per informazioni utili alla cattura dei loro leader.
A meno di 24 ore dall’inizio delle manovre, collassa difesa Daesh all’aeroporto. Isil attende nemico nei vicoli, ma Baghdad schiera il nuovo mezzo MRZR 4.
Manovre lanciate su più fronti contemporaneamente, per evitare che Daesh possa reagire. Prima dell’avvio, 62 raid aerei per indebolire le difese jihadiste.
Distrutto centro comando e controllo Daesh, nonché hub per la diffusione di messaggi. Allo Stato islamico restano solo i sermoni del venerdì. Solo a Mosul.