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Il Giappone vuole 50.000 nuovi esperti di cybersecurity per Tokyo 2020

In Giappone c’è carenza di specialisti e non tutti quelli che lavorano oggi hanno le capacità necessarie

Il Giappone entro il 2020 vuole 50.000 esperti di cybersecurity in più. Questi dovranno essere capaci di gestire i pericoli di ultima e prossima generazione. A proposito il Ni Cybersecurity, il service provider di sicurezza informatica di Tokyo, e Cyberbit (una sussidiaria di Elbit Systems), hanno firmato un accordo ad hoc. L’azienda fornirà a Tokyo un centro di simulazione e addestramento cyber, gestito dalla piattaforma Cyberbit Range. La struttura garantirà formazione di prima mano ai professionisti del settore e permetterà alla nazione di risolvere il problema della carenza di esperti nella protezione cibernetica. Secondo il ministero dell’Economia del Sol Levante, infatti, a oggi c’è necessità di altri 100.000 elementi. E nel 2020 ce ne sarà di 200.000. Inoltre, secondo l’Agenzia per la promozione (IPA) degli attuali 265.000 tecnici della sicurezza informatica, 160.000 non hanno le capacità sufficienti per affrontare le minacce presenti e future.

Tokyo, in previsione delle Olimpiadi del 2020, punta ad avere almeno 50.000 esperti in più

L’intesa tra Cyberbit e la Ni Cybersecurity si è resa ancora più necessaria a seguito del fatto che Tokyo nel 2020 ospiterà i prossimo Giochi Olimpici e Paralimpici. A seguito di ciò, il Giappone si aspetta un incremento quasi esponenziali di attacchi informatici. Non solo a livello governativo, ma anche economico-finanziario. Di conseguenza, in previsione dell’appuntamento dovrà avere in tempi più brevi possibili una forza in grado di proteggere il paese e le sue infrastrutture critiche dalle minacce. A proposito, dal Giappone hanno fatto sapere che l’obiettivo è avere entro il 2020 almeno 50.000 nuovi esperti nella sicurezza cibernetica.

Nascerà Centro a Toranomon, dotato del Cyberbit Range

In base all’accordo, la Ni Cybersecurity istituirà il Centro a Toranomon, nella zona di Tokyo. Questo sarà dotato della piattaforma di Cyberbit, definita tra le più avanzate a livello globale per la formazione. Il “Range”, infatti, permette di riprodurre ogni tipo di minaccia e cyberattack. Dai ransomware ai malware, ai virus passando per gli attacchi DDoS. Lo fa replicando anche i setup dei network, i tools di sicurezza e simulando diversi livelli di traffico sulla rete. L’obiettivo è far esercitare gli esperti su scenari più realistici possibili. Ciò, in modo che se si dovessero verificare incidenti reali, questi sarebbero in grado di rispondere subito in maniera efficace. Peraltro, usando i loro normali strumenti e sistemi di lavoro quotidiani.

Il comunicato di Elbit Systems sull’accordo Cyberbit-Ni Cybersecurity

 

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