Il primo gestiva le operazioni nella Euphrate Valley, il secondo le finanze e il terzo le fabbriche di auto-bomba. Attese pesanti ripercussioni per Daesh.
Daesh chiede di non smettere di diffondere propaganda sui social. Morale a terra dopo sconfitte e aumento di nemici online. Cyber Caliphate non aiuta, anzi.
Dopo 7 ore di battaglia il Daesh fugge a ovest. L’ultimo bastione prima del Tigri è al Wahda, che però cadrà presto. Morto anche il capo della propaganda.
Ehsan Hosseini, noto sul web come Ehsan Cod3r, ha scoperto una falla nella progettazione, che permette una potenziale escalation di attacchi informatici.
Già uccisi 50 miliziani Daesh. Entro poche ore l’area sarà totalmente libera. Nel frattempo lo Stato Islamico rinuncia agli scudi umani per reperire fondi.
Dipenderà dal capo di Stato maggiore della Difesa e impiegherà 2.600 esperti. Obiettivo: incrementare le capacità di attacco e di difesa nel cyberspazio.
Previsti a sorpresa 66 security attaché nelle ambasciate. Mentre il premier è fuori, scelti i capi di intelligence e anti-terrorismo, nonché 2 i ministri.